lunedì 5 dicembre 2011

Settimo mese del Secondo Anno Dopo il Decreto

  L'inizio della Storia
#1 UNA PROMESSA DI FUOCO
Sono irrequieta da troppe lune e questo mi porta a riconsiderare quello che avevo reputato a suo tempo un regalo stupido: questo quaderno donato da Jaja per le mie riflessioni.
Non avrei mai pensato di usarlo, anche perchè non sono una donna dedita allo studio, lo ametto.
E invece eccomi qui a mettere nero su bianco quello che ultimamente mi accade.
Se dovessi iniziare dal principio finirei per restituire la spada e l'arco a Shandar Rèves, il mio comandante e maestro. Forse quello che si avvicina più alla figura di fratello. Mi ha insegnato tutto quello che so sulla spada e devo ancora scoprire tanto, che una vita forse non mi basterà mai.
Che mi succede?
Vado letteralmente a fuoco..
La mia carne brucia, ma non si danneggia.
Il mio spirito si infiamma, ma non si sfinisce.
I miei pensieri sono confusi e feroci come un incendio, ma mi inebriano.
Tutto è riassumibile in qualcosa che è stato svegliato molto bruscamente e poi lasciato a corrodermi.
Perchè ho permesso che accadesse?
Perchè ho percorso una strada senza che ne conoscessi l'esistenza e quando ho capito, era troppo tardi.
Ne sono risentita?
Oh nooo, sento Fuoco che ora ad ogni mio passo sussurra e più lo ascolto e più mi sento meno sola, come se per la prima volta riempisse un vuoto incolmabile. Lo Spirito alberga in me, come in ogni Igneis, non mi sento speciale, o forse ho la presunzione di sentirmici, ma non mi importa.  Amo Fuoco, lo so, lo avverto da come mi pervade l'essere e so che non mi tradirà mai. Anche se pretende un pesante dazio oggi come oggi, io lo pago felice ed entusiasta.
Eppure devo essere sincera fino in fondo.
Non è solo per aver abbracciato la mia natura di Igneis, ma per quello che questo ha portato.
Un bacio e poi una promessa...
Phemt.
Quando ci guardiamo è come olio bollente che mi incendia le vene, come un turbine che mi toglie il respiro, come una tempesta che divora il mio corpo e la mia anima. Mi ripeto che non voglio complicare la mia vita, che sono destinata ad essere una guerriera, un'arciera formidabile. Anelo a diventare la migliore anche se dovrei essere più umile e modesta.
Ma che male c'è a voler primeggiare?
Ma sto divangando perchè se ripenso alla notte sulla piccola spiaggia chiudo gli occhi e mi perdo in quei occhi così intensamente verdi da sembrare un fuoco freddo selvaggio. Nessuno mi guarda come lui, nessuno mi fa sentire come una donna e nello stesso tempo una guerriera e una vestale di Fuoco.  Quando le sue mani mi sfiorano sento la mia pelle bruciare e a volte vorrei tanto che lui non se ne accorgesse.
Pensavo che Elemo, Che Male lo colga!!!!, mi avesse portato via tanto: sciocca ragazzina pensare che la cicatrice che ho a ricordo del nostro incontro, non avesse importanza? Si, senza accorgermente ho cominciato a coprirmi. Dopo l'incontro con Lilah su Gloria sono rimasta scioccata, quella bambina mi ha fatto comprendere come mi avrebbero guardata gli altri, con un misto di pietà e orrore. La cicatrice era lì a ricordare e mettere in evidenza tutto questo. Ho reagito male. Mi sono nascosta. Ho preferito non vedere e farmi vedere.
Poi quel suo modo di fare, quel guardarmi, quel dirmi quanto non fossi cambiata e le sue labbra che hanno venerato la mia deturpazione...
Il Falco e la sua glacialità erano spariti: era rimasto Phemt, l'uomo e la Fiamma Alata.
Mi ha fatto una promessa e io ora non faccio altro che pensare a quella promessa.
Lui è stato il primo a darmi un bacio, il primo a guardarmi come una donna, il primo ad occupare i miei pensieri, nel bene e nel male.
Lui sa cosa provo per lui: non ci sono volute molte parole, solo: ti ho desiderato dal primo momento che ti ho visto, e non lo sapevo.
E'  la pura verità. Incontrarlo al Tempio è stato solo l'inizio e io ero ingenua e impreparata a tutto questo.
Quante volte ci siamo scontrati?
Non le ricordo nemmeno più, ero convintissima di non sopportarlo, ogni volta che lo vedevo provavo un istinto irrefrenabile di litigarci e di ferirlo in qualcohe modo.
Ora ogni volta che mi sorride, ogni volta che mi bacia, ogni volta che mi stringe a sè, io mi sento divorare dal fuoco che ci unisce. Abbiamo il grande desiderio di mescolare due Fiamme diverse per vedere quanto ci devasterà.
E' tutto qui?
Per ora si...
Per ora aspetto di bruciare tra le mani del Falco, di vedermi consumare, di ingigantire la mia Fiamma fino a divenire la Furia di Fuoco.
#2 DOLORE AL CUORE
Sono una guerriera e a certe cose dovrei abituarmi.
Invece no.
Non riesco ad abituarmici e questo mi rende furiosa.
Provo un profondo odio per i Grigi, il braccio armato dei Seguaci di Caos, per quello che hanno fatto a me, per quello che hanno fatto e rifatto a Kymber, a Phemt, a Guido e io sono così nuova a questa situazione che mi chiedo ancora a chissà quanti di noi hanno strappato qualcosa.
Mi sento come se potessi devastare tutte le Isole arroventando le mie sole mani.
Ieri notte ero felice di vedere una delle mie Sorelle di Fuoco tanto che non ho notato nulla.
E come potevo?
Il seme di Caos, un germoglio nascosto, è in lei e io non me ne ero accorta, ho pensato che fosse per via di quell'Aurean, Kyashan o come cavolo si chiama, e stavo anche per dirle di smetterla di corrergli dietro, ma poi vedere la sua Fiamma così opaca, ridotta ad un refolo di fumo mi ha lasciata sconvolta.
Kym, perchè non l'ho capito prima?
Perchè ho pensato ad una cosa sciocca come il cuore?
Il cuore c'entra, ma solo perchè ora ospita quel germe che presto ti ucciderà e io non posso nulla.
Mi hai chiesto anche di starti lontana e se fossi ancora la Randagia Haze lo farei, se fossi solo Haze, l'Armato Leggero no.
Invece cosa sono?
Ti ho detto che non volevo starti lontana, che non ti abbandonavo, ma poi mi è bastato alzare gli occhi su Phemt e ho provato qualcosa per cui mi sento dilaniare dentro.
Mi avete fatto capire in due che sono impotente davanti a quanto ti ha fatto Sivarus, che Male lo torturi fino allo sfinimento.
La crudeltà con cui mi hai trattata ora ha un senso, vedere quella gioia maligna nei miei confronti mi ha ferita nell'anima.  Mi sono domandata se devo essere più selettiva, se devo cominciare a pensare solo a me stessa, perchè nessuno lo fa, nessuno vuole saperne di questa testa color fragola.
Ho tanta voglia di distruggere, di devastare, di scatenare tutto un tormento di fuoco e fiamme che non oso nemmeno immaginare che diverrei, di apprendere velocemente tutte le arti magiche che mi servono per divenire più potente e pericolosa di quanto immaginano.
Quando rivedrò Elemo, non so se potrò mai pareggiare i conti, ma devo tentare. Ci penso di continuo, ogni volta che mi guardo allo specchio, ogni volta che mi vesto, ogni volta che la mia mano si posa sulla scabrosità della cicatrice in modo distratto, ogni volta che impugno la mia spada, ogni singola volta che incocco la freccia al mio arco.
Mi sento consumare da un'ira funesta e devastatrice che mi rende lucida e ferma: io lo ucciderò, lentamente, nel modo più crudele che conosco e se non lo conosco, so che imparerò cos'è la crudeltà. Shandar dice di non lasciarmi consumare da questo odio, lui non capisce. Non mi consumo, mi esalto...
Prima stavo guardando le mie mani, dalle dita esili e affusolate: ora sui palmi ho i primi calli. Pensavo che avrei storto la bocca per una mano così ruvida e poco femminile, invece me ne compiaccio. Sì, presto o tardi gente come Elemo non avrà più quel sorriso beffardo sul volto che lo fa sentire al sicuro,  ma nel loro sguardo leggerò il panico e l'odio.
E allora nella vittoria sarà come specchiarsi...
#3 LA MIA MANCATA PAROLA
Ho mancato alla mia parola di essere una guerriera instancabile e indefessa.
Possibile?
Si.
E mi brucia come non mai.
Quell'Oscuro mi ha denunciata!
Essere immondo senza ritegno che voleva farmela pagare per chissà quale recondito motivo. Se non ci fossero stati Shandar e Dyna non ci avrei messo nulla a fargli assaggiare la mia lama e le mie manine calde e delicate.
Un altro po'  mi denunciava perchè Phemt aveva alzato l'aura di Fuoco!!!
Ma la cosa che più mi ha umiliato è sentire il Referente dargli ragione!
Sì, all'inizio avrei voluto gridargli: COME HA RAGIONE LUI????
Volevo spaccare la faccia a tutti e due: all'Oscuro perchè era talmente odioso che mi sarei sfogata bene bene; e con quella scopa rinsecchita di Hermughnen Tesmun solo per vedere altre espressioni sulla sua faccia che non sia impassibilità.
Invece Shandar e Dyna c'erano.
Soprattutto lui.
Non ho voluto nemmeno guardarlo in faccia perchè temevo di leggervi la delusione più assoluta. Io sono un suo sottoposto e quella sera con il Falco ho fallito su tutta la linea: l'Oscuro ha fatto come voleva, non mi aveva dato informazioni e mi ha anche aggredita e la colpa alla fine era mia.
Sì, mia.
Io non devo mai dimenticare chi sono e cosa rappresento, eppure Elemo mi aveva colpita esattamente come temeva il mio maestro.
Sono andata su Ulmetor senza insegne, ho voluto mantenere la mia parola con Phemt e accompagnarlo, ma ero ancora in convalescenza e non volevo indossare le insegne.
Ecco il mio errore.
Se le avessi avute l'Oscuro non avrebbe avuto appigli.
E Tesmun mi ha condannata, per avere le sue informazioni.
A volte fa schifo il bene superiore.
Non posso crederci, nessuno ha compreso quanto la cosa mi abbia inferocita e ho dovuto ricorrere ad ogni briciola del mio autocontrollo per non mandare al diavolo tutto e tutti. Ho dato fondo alle riserve della mia pazienza, tutto per non vedere dipinta sul volto di due persone a cui sono legata, Shandar e Dyna, l'amarezza che ho provato io.
Sentire il mio Spirito che reclamava vendetta era come avvertire il bruciore dilaniante del sale su ferite aperte. Il desiderio di morte mi ha sfiorata, ne ho sentito il gusto metallico e dolciastro sulla lingua, tra le mie labbra.
Ma non potevo assolutamente cedere.
Respiravo solo perchè era l'unico modo per non pensare, concentrarmi su altro e non sentire Nauru, è così che ora chiamo Fuoco, con il nome della Sacra Lingua, che mi sussurrava parole incomprensibili, ma dal tono inequivocabilmente battagliero e funeste. La sua voce è simile a fuoco che mi avvolge la mente e l'anima, le sue spire si insinuano e vanno a cercare sempre i miei punti deboli, incendiandoli e infiammandoli. Non posso e non voglio negare che adoro come tenta di spingermi a divampare per abbracciare la mia stessa essenza, ma non posso farlo ancora liberamente e con condizione di causa. Quando Deva mi insegnerà, allora sì, potrò.
E sono sicura di una cosa: Phemt vorrà vedermi.
Dopo una notte passata al Tempio, per fortuna pochi Custodi si sono interessati a me, tanto da permettermi di sdraiami di fronte all'altare di Nauru e ascoltare la mia Fiamma in assoluto silenzio e perfetta concentrazione. Comincio ad amare quel posto, anche se preferisco sempre gli spazi aperti.
All'alba sono finalmente tornata a casa.
Devo fare due cose: vedere Shandar per la mia punizione e parlare con Phemt delle sue visioni. Dice di avermi detto tutto, ma non ho mai insistito perchè speravo mi parlasse da solo. Sento che mi nasconde qualcosa.
Cosa sarà?
Qualunque cosa sia vorrei che me lo dicesse. Ora non può più fare lo schizzignoso, deve dirmi quello che sa.
Perchè ho un brutto presentimento?
#4 L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE
La prima volta che posai lo sguardo sulle nere ali di Phemt, provai il desiderio irrefrenabile di toccarle. Erano così imponenti e maestose, che alla fine glielo chiesi e lui acconsentì. Toccarle fu qualcosa di indescrivibile tanto che ancora oggi ne richiamo il ricordo sulla punta delle dita. L'impalpabilità delle penne copritrici minori e mediane, la corposità di quelle Primarie e Secondarie. Ecco perchè cercai il tatuatore Night, l'Oscuro: per averne un paio mie, anche se non potrò mai utilizzarle nè accarezzarle. Ho voluto tradurre in un marchio questo desiderio di volare dopo che Phemt mi regalò per la prima volta l'incommensurabilità del cielo, la maestosità della luna, l'invincibilità della gravità. Ogni volta che il Falco mi porta sopra le nuvole io mi sento libera, vivo l'esperienza più unica e rara che conosco. Sogno ali che mi sostengano in cabrata, ali che si aprano per trattenermi in picchiata, ali che sferzino vigorose l'aria in cerca di correnti ascenzionali. Un giorno sogno una comunione tale con Nauru da poter avere le mie Ali di Fuoco...
#5 SEI MIA HAZE
Poche volte mi sono sentita così. E questa di sicuro è la prima volta.
Se ripenso alla notte scorsa chiudo gli occhi e mi perdo di nuovo in quelle sensazioni così primordiali, così tattili e sensuali.  Mi toglie il fiato, mi intorpidisce la mente, mi ammorbidisce le membra.
Sarò ingenua e forse sarà banale il mio turbamento, ma ho perso tutta la mia sicurezza, ho perso me stessa tra le sue braccia per poi ritrovarmi senza ritegno alcuno in un bacio, in un'unione perfetta fatta di corpo e mente.
Sapevo cosa sarebbe successo andando a cercarlo?
Sono sincera, ero troppo intenta a trovare le mie risposte per pensare ad un simile risvolto.
Ha mantenuto la sua promessa Phemt: mi ha fatta bruciare, ma non come credevo quella notte sulla piccola spiaggia. E' andato ben oltre, cogliendo e ricevendo una Haze che nessuno potrà mai vedere a quel modo, tranne il Falco.
Non mi interessa più cercare spiegazioni diverse da quello che gli ho letto negli occhi ieri notte.
Il dolore è compagno per una come me, ma provare quella sofferenza ha acceso un piacere che ha ripagato di tutto. Era da tempo che sentivo covare sotto la cenere un desiderio che è cresciuto giorno dopo giorno, intensificandosi e togliendomi il respiro al primo sguardo, alla prima carezza, al primo bacio.
Lo sapeva. Sì, Phemt lo sapeva e ha atteso che fossimo due fuochi tormentati ed incontenibili e ci avvicinassimo per esplodere in un momento preciso intensamente e inequivocabilmente.
Due fiamme, una rossa, la mia, una nera, la sua, attratte come due calamite a carica diversa.. Inevitabile la collisione, il mescolarsi, il bruciare devastante, da due siamo divenuti una cosa sola. Non pensavo potesse essere possibile, io che del mondo conosco così poco. Per me non è solo passione, io vedo il Falco come una guida, come qualcuno a cui ispirarsi, come un segreto da mantenere, come un punto di riferimento, come un'ancora a cui aggrapparmi per non affogare.
Potrebbe sembrare normale, ma per una come me che ha deciso che nessuno vale tanto da rinunciare alla propria indipendenza spirituale e mentale, vuol dire tanto. Non è come con Shandar, lui per me è un fratello, una figura che mi sta vicino e mi guida nell'uso delle armi, e forse da un po' anche della vita.
No, con Phemt è diverso.
E' come ha detto lui: è sulla mia pelle, con quell'inchiostro nero, intenso e indelebile e da ieri notte è anche sotto di essa.
Cos'ho provato?
L'esplosione devastante dell'anima, l'intensità del fuoco che avvampa e avvolge tutto, l'ineluttabilità dell'unione, l'ebbrezza di un volo pindarico. Sì, perchè ieri le mie ali si sono aperte e io ho volato assieme al Falco. Posso solo dire che è stato il volo più intenso e maestoso della mia esistenza.
Quella camera che una sola volta è stata il mio rifugio notturno per riposare assieme a lui, ieri notte è divenuta il teatro di un momento intimo, passionale, primordiale e intenso. Phemt mi ha avuto non solo nel corpo, ma anche nell'anima, piegandomi ai suoi desideri che sono divenuti miei. Ha un potere immenso su di me, sebbene io rimanga sottomessa e docile quanto ribelle e indomita. Posso sempre dire no, posso sempre togliermi dal suo plagio. Posso, ma non lo farò...
Sono tua Phemt.
Sei mia, Haze.
Ecco cosa è successo ieri notte.
Da questo però la domanda successiva si presenta inesorabile: mi appartiene?
No, il Falco è libero di volare via e a me sta bene così. Non voglio un uomo ora, non uno che poi per paura di perdere ciò che potremmo avere, mi obblighi a delle scelte che non voglio prendere. Sono libera di essere un'arciera e una guerriera così.
Non ho il minimo dubbio?
Sento ancora il nostro odore mescolato assieme e il suo sapore a fior di labbra: non c'è spazio per i dubbi.
Ora penso solo a questa notte di fuoco che abbiamo vissuto assieme quando non potevamo più star lontani l'una dall'altra, due spiriti votati a Nauru che si sono uniti carnalmente..
Manca una sola cosa, ma presto la raggiungeremo, sempre assieme.
#6 SCELTE IMPORTANTI
Sento che la mia strada è tracciata, ma dire quando e come avverrà un cambiamento che so essere inevitabile, non saprei. Non ho il dono della veggenza e di questo sono grata agli Spiriti. Non concepisco la vita senza essere sorpresa da quello che mi accade. Amo essere sbalordita e sapere tutto in anticipo è come volersi perdere il gusto del viaggio dalla nascita alla morte.
Oggi ho capito molte cose al Tempio su Gloria. Mi ero recata lì come faccio quando ho un momento libero per pregare Nauru. Ultimamente capita spesso e volentieri, ma preferisco la notte, quando il Santuario è deserto e io posso sdraiarmi al cospetto del mio Spirito Elementale ed entrare in comunione con lui semplicemente meditando. Mi ci vuole molto tempo oggi come oggi, e poi lo posso solo osservare, altrimenti pretenderebbe il solito dazio pesante portandomi ad una spossatezza eccessiva.
Mi è successo qualcosa di importante oggi.
C'era Deva e abbiamo parlato.
Non mi era piaciuto lasciare il discorso a metà e l'affermazione su Phemt mi aveva distratta dal vero argomento che volevo affrontare: la mia istruzione.
Non avevo colto la sua perplessità ieri in spiaggia quando mi aveva domandato se avrei rinunciato all'esercito. Oggi le ho chiesto il motivo di quella domanda e lei mi ha spiegato che il suo sacerdozio le impone di educare preferibilmente adepti. Mi sono sentita gelare dentro: il mio sogno di vendicarmi di Elemo si è infranto velocemente, ma mi ero disperata troppo in fretta. Deva mi ha spiegato che vede in me un grande potenziale e non vuole perderlo, ma finchè rimarrò nell'esercito sarà difficile esprimerlo al meglio.
Ho spiegato lei che a tutt'oggi il mio più grande desiderio è divenire arciera, temibile e formidabile, non potevo certo mentirle, ma ho anche aggiunto che dopo quello che mi ha fatto Elemo avevo compreso tutti i miei limiti da guerriera. La magia non deve essere solo appannaggio di quei maghi che vengono con noi in battaglia per potenziarci o aiutarci con riti. No, devo saperla padroneggiare io stessa se voglio tenergli testa un giorno piantandogli una freccia di Fuoco nel petto e fargli esplodere il cuore.
Le ho detto che per perseguire il mio obiettivo sono disposta a rinunciare a molto, forse anche la posizione nell'esercito, ma il mio istinto mi dice che per ora questo è il mio destino e non posso dimenticare la fiducia che Shandar riversa in me, la lealtà che devo a Fiamma e all'arcipelago.
E' come ho detto alla Sorella di Fuoco: voglio essere la vestale di Nauru, colei che viene prescelta dallo Spirito per essere la sua giustizia e la sua mano, e se potessi continuare ad imbracciare il mio arco abbandonando l'Esercito per rivestire anticipatamente le vesti del sacerdozio, lo farei.
Per ora non sento la chiamata così forte da concludere il mio percorso come armata.
Per quanto convengo con Deva che prima o poi questo viaggio si concluderà e io allora cercherò l'equilibrio e la comunione con il mio Spirito.
Fino ad allora porterò avanti la mia vendetta con l'aiuto di chi mi è vicino.
Prima o poi percorrerò una strada tutta mia, non sarò solo arciera e nemmeno solo una sacerdotessa. No, un giorno sarò qualcosa di unico e irripetibile.
Il mio destino è essere la Furia di Fuoco, e questo per me ha un ben più ampio significato.

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